Buon a sera ragazzi,
è passato qualche mese dall’ultima volta che vi ho parlato di un thriller, per quanto io provi a star lontana da questo genere l’attrazione è sempre più forte della razionalità 🙂
Questa volta mi sono lasciata sedurre da Charlotte Link, autrice che ha all’attivo un mucchio di thriller ma che io avevo sempre ignorato. Finalmente ho avuto modo di leggere una sua storia e conoscere il suo stile, per farlo ho iniziato dalla fine, dal suo ultimo libro: “L’inganno”.
Trama “L’inganno” di Charlotte Link
Quando Jonas e Stella Crane ricevono la visita della madre biologica del loro bambino, Sammy, capiscono che stanno per precipitare in un incubo. Il nuovo compagno di Terry è un uomo violento, un manipolatore e di sicuro non è mosso dall’impulso di appagare il desiderio della giovane donna di rivedere il figlio dato in adozione appena nato. Dentro un incubo, invece, si trova già Kate Linville, poliziotta di Scotland Yard, da quando il padre, ispettore di polizia in pensione, è stato trovato brutalmente assassinato a casa sua nello Yorkshire. Kate non si fida degli agenti che si occupano del caso, sa che suo padre nel corso di un’integerrima carriera si è fatto molti nemici fra i delinquenti che ha contribuito ad arrestare, ma tutte le indagini in quella direzione sembrano portare a un punto morto. E nel frattempo una donna viene uccisa nello stesso identico modo. Una donna apparentemente estranea alla vita di Richard Linville… Famiglie apparentemente estranee l’una all’altra, persone che nulla hanno in comune se non il disperato bisogno di nascondere i lati oscuri della propria vita, finché un assassino che da anni cova un odio feroce non tenterà di unire il loro destino in un mortale disegno di vendetta.
Recensione: “L’inganno” di Charlotte Link
Recensire un thriller non è mai una cosa semplice per me perché ho sempre il timore di rivelarvi qualche piccolo dettaglio della storia che potrebbe farvi capire l’identità dell’assassino. In fondo il fascino dei thriller è proprio quello: il mistero di un identità nascosta, la voglia di scoprire chi si cela dietro gli omicidi o i rapimenti cogliendo i dettagli sparsi per le pagine del libro… insomma più si legge e più si cerca di capire chi è il colpevole.
Charlotte Link però mi ha fregata, solo a lettura ultimata mi sono accorta di quanti indizi aveva disseminato senza palesarli, nascondendogli bene dietro una trama ben intrecciata e dei personaggi ben strutturati.
La storia ha inizio con un crudele omicidio nello Yorkshire a cui noi lettori abbiamo il privilegio di assistere: un ex poliziotto in pensione viene aggredito nella sua stessa casa ed ucciso in modo crudele. Ad indagare sul caso l’agente Caleb (capo dell’operazione, ex alcolista), l’agente Jane (donna dalla vita personale complicata ma molto in gamba sul lavoro) e Kate Linville, poliziotta di Scotland Yard nonché figlia della vittima. Quest’ultima ovviamente non dovrebbe lavorare al caso, sia perché non ha giurisdizione nel distretto dello Yorkshire sia perché ha un legame di sangue con la vittima e quindi è troppo coinvolta emotivamente per poterci lavorare razionalmente.
Ovviamente per Kate rimanere ferma ad attendere risultati dagli agenti che sembrano seguire una pista che, per quanto interessante, non sembra portare risultati concreti, è impensabile. Così mentre indaga sul passato del padre, l’assassino colpisce ancora uccidendo con lo stesso modus operandi una donna che apparentemente non ha nulla a che fare con la prima vittima.
Charlotte Link intreccia i rapporti e le storie, facendoci perdere nelle indagini dell’agente Caleb tanto che ad un certo punto ci spinge a credere di aver capito l’identità dell’assassino ma… la soluzione è in tutt’altra direzione ed io onestamente mi ci sono avvicinata solo nelle ultime 100 pagine, fino ad allora non mi ero nemmeno lontanamente avvicinata alla soluzione.
Un bel thriller, di quelli che ti tengono con il fiato sospeso e tengono l’attenzione alta fino alla fine, anche se devo ammettere che lo stile narrativo dell’autrice non mi ha convinta al 100% perché i concetti sono ripetuti un mucchio di volte e il vittimismo della protagonista Kate ad un certo punto era diventato per me veramente insopportabile.
Ciò nonostante la lettura è stata molto piacevole, le descrizioni molto lucide tanto da mettermi l’ansia addosso e lasciarmi sveglia in cerca di rumori sospetti durante la notte. Quindi ovviamente lo sconsiglio a chi non ama questo genere perché con la Link non c’è scampo, quando si leggono le sue storie sembra di esser lì!
Lo consiglio invece a chi ama i thriller, non è niente male! 😉