Dopo qualche giorno di pausa si torna a parlare di libri e lo faccio parlandovi di uno dei libri che mi ha tenuto compagnia ad aprile: “Mi ricorderò” di te di Paloma Sànchez-Garnica. L’autrice ha già all’attivo vari titoli come “Sulle ali del silenzio“, “La musica del destino” e “Il gioco segreto del tempo“. Io ho avuto il piacere di conoscerla solo grazie alla sua ultima pubblicazione con Piemme.
Trama “Mi ricorderò di te” di Paloma Sànchez-Garnica
Da bambina, Carlota pensava che tutti i papà, la sera, andassero a dormire fuori casa. D’altra parte è quello che faceva il suo, di padre, da sempre. Ma quando, a dodici anni, sua madre le confessò la verità su di lui – che non era solo “suo” padre, che lei era una bambina illegittima, che la loro non era una famiglia vera -, la vita di Carlota cambiò irrimediabilmente. La parola “bastarda” divenne il suo stigma. E “famiglia” per lei non significò mai più la stessa cosa. Sono passati molti anni e Carlota si porta ancora dentro il peso del rifiuto e della delusione. È per questo che, quando riceve la chiamata al capezzale di suo padre ormai moribondo, sarà costretta a scegliere tra il desiderio di sapere e l’abitudine, ormai la necessità, di odiare quell’uomo che le ha rovinato la vita. Finirà per scoprire una storia inimmaginabile di amore, sofferenza, perdono e segreti. Una storia che le farà capire molto di più su quel padre troppo lontano. Perché le azioni degli altri non sempre si possono giudicare se non si conoscono le ragioni del loro cuore.
Recensione “Mi ricorderò di te” di Paloma Sànchez-Garnica
Questo libro non rientra esattamente tra i miei generi preferiti ma come avrete ormai capito, questo è l’anno degli esperimenti. L’anno in cui si esce dalla comfort zone e ci si avventura in letture diverse. Letture che sorprendono, spesso piacevolmente, come nel caso di “Mi ricorderò di te” di Paloma Sànchez-Garnica.
Le mie aspettative non erano altissime perché pensavo di trovarmi di fronte ad una storia familiare/drammatica che mi avrebbe annoiata. Mi sono invece dovuta ricredere perché a questo libro tutto si può dire tranne che sia noioso.
In 458 pagine l’autrice è riuscita a mescolare una moltitudine di generi letterari: saga familiare, romance e thriller. La storia è incentrata su Carlota e la sua famiglia ma alla base c’è anche un caso da risolvere e questo, per me che sono thriller dipendente, è stata una fantastica sorpresa.
Carlota è la protagonista indiscussa della storia, ma le donne che popolano le pagine di “Mi ricorderò di te” sono tante e tutte con personalità ben delineate: alcune pronte a battersi per i propri diritti e per la propria carriera, altre con l’unico sogno di vivere una vita agiata, altre ancora così ammaliate e sottomesse da sopportare qualsiasi tipo di violenza dagli uomini di casa.
Le donne sono il punto principale e fondamentale di questo libro e leggere le differenti storie, imparare a capire il loro carattere in base al loro passato ed affezionarsi a loro pur non condividendo molte delle loro scelte, è stata la parte che ho amato di più della storia. Una storia piena di colpi di scena ed intrighi che parla di vita, di legami familiari, errori e perdono.
Carlota, la protagonista, si ritrova infatti catapultata in una famiglia ed un passato con cui credeva di non dover più fare i conti. A soli 12 anni aveva infatti scoperto di essere figlia illegittima di un padre che aveva un’altra famiglia, un’altra casa, un’altra vita. Lei viveva con la madre ed elemosinava piccoli momenti con il padre pensando però che fosse una situazione normale: il padre era sempre via per lavoro e non dormiva da loro perché accudiva la madre. Questa la bugia che veniva racconta a Carlota fino ai suoi 12 anni. Da quel momento in poi invece scopre di essere la figlia “bastarda”.
Noi lettori ripercorriamo l’intera storia attraverso le parole della protagonista: il dolore per la scoperta della verità, i difficili anni in cui anche il rapporto con la madre si raffredda, la battaglia in tribunale per essere almeno riconosciuta, il litigio con il padre e il loro incontro dopo anni. In tutto ciò, una moltitudine di personaggi e storie che fanno da sfondo alle due figure principali.
In “Mi ricorderò di te” c’è veramente tanto da scoprire e da assaporare. Sono convinta che l’autrice avrebbe potuto snellire un po’ le tante dettagliate descrizioni di ogni passaggio per permettere ai lettori di giungere prima al finale, ma è proprio il finale che mi ha fatto emozionare come non mi succedeva da tempo e quindi tutto il resto passa in secondo piano.