Mentre tutti siete alle prese con make-up e vestiti dark per un Halloween all’insegna dell’orrore, io tiro le somme del mese. I nuovi libri questo mese sono stati davvero tanti, diciamo che mi sono lasciata un po’ prendere la mano. Questo può significare solo una cosa: novembre dovrà essere un mese di recupero anche se resistere, soprattutto alle succulenti novità editoriali, sarà difficile.
Ma ora veniamo a noi e guardiamo insieme quali saranno le mie prossime letture.
I miei nuovi libri di ottobre
Come ti calpesto il cuore di Francesco Rago
[amazon_link asins=’8899971625′ template=’ProductAd’ store=’caffeletterario-21′ marketplace=’IT’ link_id=’ab44da00-dd23-11e8-8c8d-097a4b7b56bf’] Il concetto di responsabilità, attraverso la scrittura di Francesco Rago, diventa un elemento plastico e plasmabile, indirizzato alla ricerca di significati da dare ai respiri, ai silenzi e alle pulsioni, che vivono dietro e dentro le parole. Flashback di vita ordinaria si alternano a dialoghi serrati ma brillanti, in un percorso narrativo fatto di emozioni e consapevolezze in movimento, analizzate nella doppia prospettiva di Alberto e Giulia, due personaggi persi tra flussi di coscienza e problematiche contemporanee. Un itinerario che si snoda lungo la traiettoria di una speranza che accende le sfumature della nostra impotente quotidianità. Le aritmie dell’anima diventano così il principio costruttivo di una storia che scruta la realtà alla ricerca di risposte e istruzioni capaci di non farci calpestare il cuore.
Oltre di Giorgia Cozza
[amazon_link asins=’8885516378′ template=’ProductAd’ store=’caffeletterario-21′ marketplace=’IT’ link_id=’df5da440-dd23-11e8-8997-73a2ea19f95d’] Vaol è sveglia, ma crede ancora che si tratti di un sogno. Si trova nella sua città, ma non la riconosce. Palazzi, negozi, parchi, alcuni sono dove devono essere altri no, non ci sono più. Vaol sta ancora aspettando di svegliarsi, quando compare lui. Il ragazzo più bello che lei abbia mai visto e che le spiega tutto: Vaol è morta. A diciannove anni è finita in una sorta di limbo, in un mondo sospeso tra la vita e la morte. Una seconda opportunità, un altro poco di storia dopo la parola fine, per chi muore troppo giovane o con qualcosa in sospeso. Potrebbe essere un dono, se non fosse che quelli come Vaol, gli ultimi arrivati, sono costretti a vivere in un ghetto e lavorare come schiavi, privati di ogni diritto dai Primi, gli oligarchi che sono al governo. Quando Vaol scopre che suo padre, morto due anni prima in un incidente, si trova nel limbo ed è a capo della Resistenza, entra tra le fila dei ribelli decisa a fare la sua parte per rovesciare la Casta. Così mentre di giorno combatte la sua battaglia contro la dittatura, di notte si innamora di Hans ogni ora, ogni minuto, ogni secondo di più…
Figli di sangue e ossa di Tomi Adeyemi
[amazon_link asins=’881710535X’ template=’ProductAd’ store=’caffeletterario-21′ marketplace=’IT’ link_id=’52f52aab-dd24-11e8-8be1-83d1957b81d8′] Un tempo i maji, dalla pelle d’ebano e i capelli candidi, erano una stirpe venerata nelle lussureggianti terre di Orïsha. Ma non appena il loro legame con gli dei si spezzò e la magia scomparve, lo spietato re Saran ne approfittò per trucidarli. Zélie, che non dimentica la notte in cui vide le guardie di palazzo impiccare sua madre a un albero del giardino, ora sente giunto il momento di rivendicare l’eredità degli antenati. Al suo fianco c’è il fratello Tzain, pronto a tutto pur di proteggerla, e quando la loro strada incrocia quella dei figli del re si produce una strana alchimia tra loro. Ha inizio così un viaggio epico per cercare di riconquistare la magia, attraverso una terra stupefacente e pericolosa, dove si aggirano le leopardere delle nevi e dove gli spiriti vendicatori sono in agguato nell’acqua. Un’esperienza umana che non risparmia nessuno, in un turbine di amore e tradimento, violenza e coraggio. Nella speranza di ridare voce a un popolo che era stato messo a tacere.
Tempesta di Davide Camarrone
[amazon_link asins=’889900613X’ template=’ProductAd’ store=’caffeletterario-21′ marketplace=’IT’ link_id=’ac1e05e5-dd24-11e8-b163-01edbcf9ae14′] Tutti i grandi libri sono tempeste. Tutti o quasi tutti i grandi libri sono attraversati dalle perturbazioni atmosferiche, dai sibili e dagli ululati e dai moti ondosi di altri grandi libri. Così i personaggi di un libro si frastagliano nelle ombre dei personaggi di un altro libro. “Prospero è un Amleto che si vendica per mezzo dell’arte”, dice l’eroe di un romanzo di Saul Bellow. Il libro di Davide Camarrone è una storia che con la sua effervescenza rende giustizia a questa tempestosità intrinseca in certi libri e nelle opere di Shakespeare in particolare. Porta in prosa e riconcepisce con raggi inviati all’oggi anzi migranti nell’oggi La tempesta di Shakespeare. Si lascia irrorare da ulteriori duplicazioni, riflessi, giustapposizioni. Il naufragio alla base del soggetto di La tempesta è una turbolenza che qui, rendendo le frasi arpioni che si fiondano nelle frasi successive e tutte insieme un effetto sonoro maligno malizioso malioso (come la scena in playback con una torcia per microfono di Velluto blu di Lynch), fa balenare Prospero in Amleto, Ismaele in Prospero, noi in Calibano e Prospero in noi, l’ordine nel disordine, nei flutti immaginifici il Flauto magico, nei vivi i morti. Il viaggio di Camarrone sembra partire da queste parole galleggianti nell’Horcynus Orca, “…scompiglio e arraffamento, fra rottami di navi e corpi umani: nelle acque attorno a Pantelleria per esempio… dove più c’era stato finimondo” fino ad arrivare passando per le volèe di paragrafi rampanti al voilà di un sipario strappato.
Esche di Andrea Fiorito
[amazon_link asins=’8899006148′ template=’ProductAd’ store=’caffeletterario-21′ marketplace=’IT’ link_id=’eb31552b-dd24-11e8-8273-192a32d6f439′] La fila incessante di taxi gialli come cavi elettrici in La leggenda del re pescatore di T. Gilliam. Le innumeri versioni della stessa canzone pescate da Il lungo addio di R. Altman. Le lunghe camminate degli studenti tra i corridoi in Elephant di G. Van Sant. I fiocchi di neve che separano le scene in Cuori di A. Resnais. Un ruolo simile lo giocano in questa opera di Andrea Fiorito le prostitute. Sono il tessuto connettivo. Sono il materiale di base. Prostitute, passeggiatrici, ragazze di vita. Eccetera. Esche. Sono superfici opache, pani scorrevoli, luoghi frequentati eppure semiinaccessibili. Puntelli negli spazi vuoti, come quelle opere d’arte informale costituite da uno spago legato a chiodi in pareti nude. I personaggi che in Esche raccontano o parlano tra loro sono “fissati” con le esperienze vissute insieme alla prostitute. Sono la loro distrazione. Da cosa? Le hanno in mente come certi collezionisti di Diabolik che restano incantati dai primi piani a colori delle ragazze sul retro delle copertine e poi perdono il filo delle storie in bianco e nero del fumetto. Gli uomini che ricordano o aspettano o incontrano le prostitute sono raccolti intorno a questo chiodo fisso. Confabulare è un verbo chiave. Le prostitute sono oggetti fantastici, un’occasione, per certi amici (o qualcosa del genere) a un passo dalle sabbie mobili dell’inespressività, per scucire qualcosa di sé, come si svuota un bicchiere.
Il piede di Fanchette di Restif de la Bretonne
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L’età sottile di Francesco Dimitri
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Delitto nel campo di girasoli di Marzia Elisabetta Polacco
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Omicidio a Steeple Martin di Lesley Cookman
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Ora che il tempo non vola più di Lorenzo Arrais
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Olga di carta. Misteriosa di Elisabetta Gnone
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La canzone di Orfeo di David Almond
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Quel desiderio che sa di cielo di Alessandra Loreti
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Vi incuriosisce qualcosa tra questi miei nuovi libri? Voi cos’avete acquistato di interessante?
Ciao, Sara! Mamma mia, che bel bottino. Da dove si comincia a commentarlo?
Il fantasy Rizzoli, nonostante a detta di tutti sia bellissimo, non so perché non mi attira: forse troppo fantasy per i miei gusti. Degli altri, ho adorato anni fa L’età sottile (urban fantasy crudo, maturo, bellissimo), mentre ho in lettura il Bookabook di Lorenzo. Fra tutti, ti invidio tantissimo quello di Almond: sarà che adoro il mito di Orfeo, in qualsiasi salsa.
“La canzone di Orfeo” è stato un omaggio del tutto inatteso ma felicissima di averlo ricevuto. Non vedo l’ora di trovare il tempo di iniziarlo… il tempo non basta mai ma ciò nonostante è più forte di me, sono un’accumulatrice di libri a tutti gli effetti! 🙂